Jung e le immagini, edito da Moretti & Vitali. È pressoché inevitabile, quando si ragiona sul pensiero fantastico, lo scontro con una concezione di fondo che lo svaluta, perché teorizza l… Mehr…
Jung e le immagini, edito da Moretti & Vitali. È pressoché inevitabile, quando si ragiona sul pensiero fantastico, lo scontro con una concezione di fondo che lo svaluta, perché teorizza lo sviluppo umano come qualcosa che procede dall'inconscio alla coscienza, dal pensiero fantastico a quello razionale. È sufficiente ricordare il freudiano là dov'era l'Es sarà l'io . Certamente il mondo di fantasie ingenue e lussureggianti che ci viene presentato dalle mitologie ha più affinità con la creatività artistica che non con la registrazione fedele del mondo reale; lo stesso vale per il mondo psichico dei primitivi, dei bambini e dei folli. Per questo motivo, nell'interrogarsi su quale sia il significato ultimo del fantasticare, gli autori hanno voluto in primis esplorare il tema della creatività. Sappiamo bene che solo quando accedono ad una consapevole individuale elaborazione le immagini che appaiono nel nostro mondo interiore acquisiscono uno statuto particolare e prezioso: diventano appunto creatività. E il punto focale della creatività consiste, come ci suggerisce Jung, nell'accettare il passaggio da una utilizzazione estetica delle immagini, che in estrema sintesi è un modo più o meno inconscio per negare le potenzialità conflittuali che esse recano, a un atteggiamento etico, che vede nelle fantasie la raffigurazione di contenuti che non sono più o non sono ancora riconosciuti dall'Io. Media > Libri Filosofia e psicologia > Psicologia Filosofia e psicologia > Psicologia, Moretti & Vitali<
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È pressoché inevitabile quando si ragiona sul pensiero fantastico lo scontro con una concezione di fondo che lo svaluta perché teorizza lo sviluppo umano come qualcosa che procede dall'inconscio alla coscienza dal pensiero fantastico a quello razionale. È sufficiente ricordare il freudiano "là dov'era l'Es sarà l'io". Certamente il mondo di fantasie ingenue e lussureggianti che ci viene presentato dalle mitologie ha più affinità con la creatività artistica che non con la registrazione fedele del mondo reale; lo stesso vale per il mondo psichico dei primitivi dei bambini e dei folli. Per questo motivo nell'interrogarsi su quale sia il significato ultimo del fantasticare gli autori hanno voluto in primis esplorare il tema della creatività. Sappiamo bene che solo quando accedono ad una consapevole individuale elaborazione le immagini che appaiono nel nostro mondo interiore acquisiscono uno statuto particolare e prezioso: diventano appunto creatività. E il punto focale della creatività consiste come ci suggerisce Jung nell'accettare il passaggio da una utilizzazione estetica delle immagini che in estrema sintesi è un modo più o meno inconscio per negare le potenzialità conflittuali che esse recano a un atteggiamento etico che vede nelle fantasie la raffigurazione di contenuti che non sono più o non sono ancora riconosciuti dall'Io. Libri / Scienze umane / Psicologia professionale http://www.lafeltrinelli.it/static/images/l/423/2937423.jpg, Moretti & Vitali<
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Jung e le immagini, edito da Moretti Vitali. È pressoché inevitabile, quando si ragiona sul pensiero fantastico, lo scontro con una concezione di fondo che lo svaluta, perché teorizza lo sviluppo umano come qualcosa che procede dall'inconscio alla coscienza, dal pensiero fantastico a quello razionale. È sufficiente ricordare il freudiano là dov'era l'Es sarà l'io . Certamente il mondo di fantasie ingenue e lussureggianti che ci viene presentato dalle mitologie ha più affinità con la creatività artistica che non con la registrazione fedele del mondo reale lo stesso vale per il mondo psichico dei primitivi, dei bambini e dei folli. Per questo motivo, nell'interrogarsi su quale sia il significato ultimo del fantasticare, gli autori hanno voluto in primis esplorare il tema della creatività. Sappiamo bene che solo quando accedono ad una consapevole individuale elaborazione le immagini che appaiono nel nostro mondo interiore acquisiscono uno statuto particolare e prezioso: diventano appunto creatività. E il punto focale della creatività consiste, come ci suggerisce Jung, nell'accettare il passaggio da una utilizzazione estetica delle immagini, che in estrema sintesi è un modo più o meno inconscio per negare le potenzialità conflittuali che esse recano, a un atteggiamento etico, che vede nelle fantasie la raffigurazione di contenuti che non sono più o non sono ancora riconosciuti dall'Io. Media / Libri/Filosofia e psicologia / Psicologia, Moretti & Vitali<
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È pressoché inevitabile quando si ragiona sul pensiero fantastico lo scontro con una concezione di fondo che lo svaluta perché teorizza lo sviluppo umano come qualcosa che procede dall'inconscio alla coscienza dal pensiero fantastico a quello razionale. È sufficiente ricordare il freudiano "là dov'era l'Es sarà l'io". Certamente il mondo di fantasie ingenue e lussureggianti che ci viene presentato dalle mitologie ha più affinità con la creatività artistica che non con la registrazione fedele del mondo reale; lo stesso vale per il mondo psichico dei primitivi dei bambini e dei folli. Per questo motivo nell'interrogarsi su quale sia il significato ultimo del fantasticare gli autori hanno voluto in primis esplorare il tema della creatività. Sappiamo bene che solo quando accedono ad una consapevole individuale elaborazione le immagini che appaiono nel nostro mondo interiore acquisiscono uno statuto particolare e prezioso: diventano appunto creatività. E il punto focale della creatività consiste come ci suggerisce Jung nell'accettare il passaggio da una utilizzazione estetica delle immagini che in estrema sintesi è un modo più o meno inconscio per negare le potenzialità conflittuali che esse recano a un atteggiamento etico che vede nelle fantasie la raffigurazione di contenuti che non sono più o non sono ancora riconosciuti dall'Io. Libri / Scienze umane / Psicologia professionale<
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Jung e le immagini, edito da Moretti lo stesso vale per il mondo psichico dei primitivi, dei bambini e dei folli. Per questo motivo, nell'interrogarsi su quale sia il significato ultimo del fantasticare, gli autori hanno voluto in primis esplorare il tema della creatività . Sappiamo bene che solo quando accedono ad una consapevole individuale elaborazione le immagini che appaiono nel nostro mondo interiore acquisiscono uno statuto particolare e prezioso: diventano appunto creatività . E il punto focale della creatività consiste, come ci suggerisce Jung, nell'accettare il passaggio da una utilizzazione estetica delle immagini, che in estrema sintesi è un modo più o meno inconscio per negare le potenzialità conflittuali che esse recano, a un atteggiamento etico, che vede nelle fantasie la raffigurazione di contenuti che non sono più o non sono ancora riconosciuti dall'Io. Scienze umane / Psicologia professionale, Moretti & Vitali<
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Buch in der Datenbank seit 2011-07-08T14:44:37+02:00 (Berlin) Detailseite zuletzt geändert am 2020-11-27T15:06:39+01:00 (Berlin) ISBN/EAN: 9788871864532
ISBN - alternative Schreibweisen: 88-7186-453-0, 978-88-7186-453-2 Alternative Schreibweisen und verwandte Suchbegriffe: Autor des Buches: vigna Titel des Buches: jung